Archivi del giorno: ottobre 29, 2009

Otto Ristorante Sydney

images-4Uno dei tanti Grandi ristornati Italiani a Sydney, onestamente io lo preferisco per la cucina raffinata e tradizionaleimages-1 con dei prodotti giornaleri del mercato, lo Chef James Kidman è riuscito a reinventare i sapori della terra  con raffinatezza, e ogni piatto è presentato così bene che è quasi un peccato lasciare che la forchettaa si avvicina al palato . Ogni volta che vado a Sydney non posso che andare da OTTO per la sua atmosfera,la bellissima veduta sulla città e per la cucina.

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Credetemi a Sydney ci sono tanti ottimi ristoranti Italiani, ma Otto li batte tutti, questo è un mio modesto giudizio, ovvio che da chef io ho dei miei gusti,altri magari la pensano diversamente, ma io quando do un giudizio lo do tenendo presente l’insieme non solo del piatto, ma anche e forse è importante dire, la preparazione nel piatto, pochi critici danno importanza al tipo di lavoro messo nel piatto.h7Otto ristorante oggi è il luogo dove non solo puoi degustare un ottima cucina ma anche degli ottimi vini d’annata fatti arrivare dall’Italia, e credetemi hanno una carta che nemmeno ristoranti cosidetti RINOMATI c’è l’anno in Italia.images-2

Per me questo locale è al di sopra dei Vissani e dei tanti chef di ultima generazione.

images-3Otto è semplicemente grondante di buon gusto. Il ristorante è elegantemente vestito di bianco con alcuni elementi fondamentali di progettazione, che porta un po ‘glamour di uno spazio  luminoso e arioso. Approfittando della sua posizione più ambita, tabelle sprawl sotto una tenda, che regola con i raggi del sole. All’interno, la sala da pranzo accoglie nella luce a scalare fino a un secondo livello che di solito è riservato per funzioni private.

www.otto.net.au

8 Cowper Wharf Rd
Woolloomooloo NSW 2011, Australia
+61 2 9368 7488

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Rossopomodoro una realtà tutta Italiana

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Con più di 70 pizzerie,  Rossopomodoro è il principale marchio nazionale di  ristoranti.

La nostra missione è: deliziare i palati in modo genuino e sano ad un prezzo accessibile a tutti.

Le nostre ricette devono far percepire ai nostri clienti il sapore di un’esperienza culinaria partenopea come quella del pranzo casalingo domenicale dove non possono mancare il ragù, i friarielli e i babà.
Ciò che ci caratterizza dovunque, cioè la degustazione di una buona pizza, vogliamo che diventi un nostro segno e un rito quotidiano, adatto a qualsiasi dieta!

In questi anni siamo cresciuti, ci siamo organizzati per espanderci in tutto il mondo, ma non siamo mai venuti meno ai nostri valori: offrire piatti espressi e cibi sempre genuini. Non abbiamo voluto industrializzare i processi di produzione, perchè ci avrebbero portato a produrre piatti precotti e salse pronte.
Siamo nati e cresciuti nel pieno rispetto del valore della produzione artigianale e questa filosofia fa parte del patrimonio genetico anche delle persone che lavorano per noi: Cuochi e Pizzaioli di ogni singolo ristorante sono di esclusiva scuola partenopea e ogni giorno preparano i piatti con passione e cuociono pizze in forni a legna tradizionali.

Nel nostro modello di ristorazione garantiamo la qualità con accordi esclusivi, realizzati solo con  produttori artigianali al fine di poter controllare sin dall’origine cibi e materie prime.

I nostri clienti non vanno al ristorante: diventano parte di un sistema esteso dove il foraggio delle bufale, che profuma il loro latte, le spighe del nostro grano, il rosso dei nostri pomodori si trasformano in aromi e sensazioni uniche e abbordabili per tutti i palati.

I nostri amici fornitori essenziali nel nostro progetto:
Bellopede  produttore di mozzarelle d.o.p
Gargiulo  frantoio di olio extra vergine dop di esclusive olive mucciola di Sorrento
Il pastificio del Cavalier Afeltra  produttore di pasta trafilata al bronzo
Caputo produttore di farina tradizionale di Napoli sempre in uso nelle più antiche pizzerie napoletane
Strianese coltivatore e produttore della conserva del rinomato pomodoro pelato dell’agro nocerino sarnese.
Sorrentino di Massa Lubrense del limoncello e il nocillo

Nella nostra filosofia rientrano da quest’anno,in ognuno dei nostri menù stagionali almeno 10 nuovi piatti preparati con materie prime, presidi Slow Food . Il progetto è di tutelare prodotti rari e a rischio di estinzione recuperando tecniche tradizionali di preparazione.
Abbiamo una sfida da vincere: sovvertire la credenza, purtroppo diffusa, che abbina il cibo naturale ai costi alti. La nostra impostazione di prezzi accessibili vuole restituire al palato, e non al portafoglio, il piacere di un salutare ritorno alle tradizioni.

Rossopomodoro nasce ovviamente a Napoli, e non sarebbe potuto accadere diversamente…
E’ il 1997 quando Franco Manna insieme ad amici con alle spalle già un po’ di esperienza di ristorazione aprono in Corso Vittorio Emanuele, verso Mergellina, il primo ristorante che chiamano Rossopomodoro prendendo spunto dal colore rosso dei capelli di un amico che farà da padrone di casa …il mitico “CEFFO”.

Una tipica pizzeria napoletana: menù da trattoria, prezzi modici, ottima qualità dei prodotti e ricette tipiche appetitose!
Il successo di Rossopomodoro di corso Vittorio Emanuele è immediato e il locale diventa un punto di ritrovo dei napoletani: ai tavoli si siedono centinaia di clienti al giorno, studenti dei vicini licei , attori, cantanti e la sera non mancano i nottambuli!
Fino a tardi possono infatti trovare la famosa pizza Verace con la mozzarella di bufala e l’olio extravergine di Sorrento o la Tiella, il piatto di fritture napoletane, che ha avuto così tanto successo da rimanere anche oggi uno dei punti fissi del menu’.
Un giorno ai tavoli si siede un artista napoletano, il pittore Manuele di Chiara, che propone di esporre dei suoi quadri: sono originali, piacciono subito e in poco tempo si stringe un accordo! I suoi dipinti, che descrivono Napoli in una chiave nuova e moderna, non lasceranno mai più Rossopomodoro, anzi ne divengono una costante. L’arte di Manuele diventerà nota in Italia e all’estero dovunque è presente Rossopomodoro .
La voglia di bissare il successo di Corso Vittorio Emanuele è tanta e l’opportunità di portare Rossopomodoro fuori dai confini napoletani arriva un anno dopo la prima apertura
Nel 1999 Fabio Cannavaro, napoletano doc e in quegli anni in forza al Parma, propone di aprire in società nella città emiliana un punto di ristorazione: la proposta è accolta con entusiasmo e così nasce il primo Rossopomodoro in una città lontana da Napoli….
A Parma, dove si mangia solo prenotando (senza prenotazione si rischiano file chilometriche), la combinazione di pizza Napoletana, quella con il “cornicione” alto, e il servizio celere determinano il pieno successo dell’iniziativa, tanto da spingere Manna e soci a continuare nell’avventura di espansione. Crescere sì, ma senza venire meno alle proprie origini: Piatti e Pizza tradizionali, qualità e prezzi accessibili.
Prosegue l’avventura e nel 1999 Rossopomodoro apre a Roma e a Milano.
Da questo momento in poi il successo aumenta. Nei 6 anni successivi i 3 ristoranti diventano quasi 70 e Rossopomodoro conquista anche il mercato estero aprendo nuovi ristoranti a Reykjavik, Copenaghen, Buenos Aires e le bellissime location di Notting Hill e Chelsea a Londra.
E la ricetta è sempre la stessa: mozzarella, pomodoro di Sarno, olio di Sorrento, farina e l’acqua della fonte campana Cannavante trasportata in fusti per produrre la pasta della pizza e il caffè…
E arriviamo ad oggi: Rossopomodoro è il più importante fenomeno della ristorazione made in Italy, anzi made in Napoli! L’iniziativa piace anche al mondo della finanza che intravede un ingresso in Borsa.
La filosofia di fondo però non cambia: perseguire la tradizione  e la qualità del prodotto. Dal 2007 almeno il 20% dei piatti saranno preparati con prodotti che sono presidi Slow Food; il progetto comune è infatti quello di tutelare prodotti rari e a rischio di estinzione, recuperando le tecniche tradizionali di preparazione.
Il vero limite è far conoscere questi prodotti ad un pubblico più ampio e non selezionato dal costo del pasto a ristorante.

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Gennaro Esposito-Torre del Saracino

gennaroespositoGennaro Esposito, 36 anni, segno dell’ariete, e così gli amanti degli astri potranno trarre tutte le conclusioni del caso sul mio carattere. Io , che non me ne intendo, posso dire di essere tenace, al limite dell’ostinazione, orgoglioso , al limite della permalosità, umorale, senza limiti.
Gli odori della cucina ( gli entusiasti li chiamano profumi ) me li porto addosso fin da bambino, merito di mia madre, che mi ha insegnato tempi e discipline di questo lavoro. Dopo la scuola alberghiera, esperienze in giro per l’Italia e l’Europa, di cui la più importante sicuramente quella da Vissani, che con le buone, ma più spesso con le cattive, ha trasmesso a me e ad altri giovani di belle esperienze il rispetto, l’amore e la sensibilità per le grandi materie prime. Ma chi è nato a Vico Equense e l’orizzonte è la montagna verde del Faito e il mare blu profondo del Golfo di Napoli, vuole tornarci ed anch’io il lavoro e gli affetti li ho cercati in patria, insieme a Vittoria, prima amica di feste ed emozioni adolescenziali, poi compagna di viaggio in  questa avventura che continua ancora. E’ il 1992 e nasce “La Torre del Saracino”. Da allora è una storia di conoscenza  e consapevolezza, attraverso soprattutto il confronto continuo con le esperienze di amici colleghi. Ma di questo parlerò fra poco. Prima voglio raccontare un altro momento determinante nella mia formazione professionale: l’incontro con Alain Ducasse. Si sa che, a volte, le cose capitano per fortunate casualità e così al “Maestro”, in vacanza a Positano in uno degli alberghi più belli del mondo, parlano di questo ragazzo e della sua cucina dai profumi mediterranei.
Ancora non so bene come sia successo, ma di lì a poco mi sono trovato nelle cucine del Louis XV a Montecarlo e del Plaza Athénée a Parigi, dove ho capito che cosa significhi la perfetta organizzazione del lavoro e l’attenzione maniacale ai dettagli. Avevamo lasciato in sospeso il racconto dell’amicizia con i colleghi. Lo riprendiamo adesso, dicendo che la solidarietà e la fratellanza, al di fuori di ogni retorica, sono state il motore per far nascere nel 2003 la “Festa a Vico”, occasione di incontro nel mio paese, di fronte al mio mare per tutti gli amici chef che per tre giorni abbandonano le loro realtà e diventano cittadini onorari di Vico Equense. In questi anni non sono mancate le gratificazioni professionali: una stell Michelin dal 2001, la seconda nel 2008, tre forchette del Gambero Rosso dal 2003, il riconoscimento dell’Espresso quale migliore ristorante campano nel 2006. Ma la soddisfazione maggiore è che ho potuto fare la vita che volevo, grazie anche e soprattutto all’apprezzamento ed al sorriso di tutti coloro che hanno condiviso con me qualche ora della loro vita.
Ho voluto lasciare per ultima la partecipazione, fin dal 1999, alla associazione dei “Jeunes Restaurateurs d’Europe” perché mi ha dato, forse, una soddisfazione ancora maggiore dei pur importanti riconoscimenti ufficiali. Perché mi ha fatto conoscere giovani colleghi di tutta Europa, perché mi ha fatto capire come i confini o i paletti siano un inutile sovrastruttura mentale. Perché mi ha fatto crescere ben oltre la sfera professionale.

sala5Il ristorante si trova nel caratteristico borgo marinaro di Seiano.Il locale è stato recentemente ristrutturato in modo elegante e moderno, gli ospiti possono trattenersi piacevolmente sui due terrazzini che si affacciano direttamente sul mare o nella “sala relax” ospitata all’interno della torre di avvistamento saracena del VII secolo d.c.
La cucina ha conquistato la Stella Michelin e si può definire tipica, legata ai prodotti del territorio, con combinazioni che ricercano l’originalità, con piatti di ottimo livello.
La ricerca di un servizio agli ospiti al passo con le proposte più qualificate a livello internazionale si esprime anche con una fornitissima carta dei vini, che comprende i migliori italiani, europei e del nuovo mondo, con circa 1.000 etichette selezionate.

l mare è quello della Costiera Sorrentina. Profondo, scuro, scoglioso. Il paese è Vico Equense, con le sue due anime: quella marinara del Golfo di Napoli e l’altra quasi montanara dei Lattari e del Faito. Dall’alto viadotto di20090422-dsc_0029 Seiano due chilometri di discesa e si arriva al porticciolo di Marina d’ Aequa, dove siamo noi, proprio sotto la torre di Caporivo del VII° secolo d.c. In questo tratto di costa le torri di avvistamento sono molte, a ricordo delle scorribande saracene di antica memoria. Più pericolosi per il paesaggio sono stati i nuovi saraceni, quelli delle speculazioni edilizie, dei cementifici costruiti proprio a ridosso del bagnasciuga, a deturpare l’immagine di questi luoghi e, dopo la chiusura, a rappresentare uno sgradevole esempio di archeologia industriale. E tutto questo a quattro chilometri da casa nostra ed alle porte di Castellamare di Stabia. Ma se l’uomo distrugge, l’uomo è anche , a volte, capace di rimediare. E così, dopo anni di sofferenze burocratiche, da un paio d’anni una nota catena alberghiera ha riqualificato l’area ed inaugurato un nuovo albergo.

chef3aCarmela, Sharon, Fumiko, Gianni, Enzo sono i protagonisti in cucina ed in sala di questo periodo nel mio ristorante. Ma il nocciolo duro, quello che ha conosciuto tutte le stagioni, è composto dai magnifici quattro, che non sono sicuramente quelli dell’Apocalisse. Prima venne Vittoria: socia, compagna, coscienza sporca, grillo parlante, tutor ( e Dio solo sa se ne ho bisogno ) e si potrebbe continuare così per ore. Senza il suo stimolo continuo forse non avrei trovato le risorse per superare i momenti più difficili, ma anche per fare le cose che poi ho avuto la fortuna di fare. Per non parlare del suo apporto concreto in cucina; qualsiasi pranzo o cena finisce con i suoi dolci. Gomito a gomito con me da quindici anni, davanti ai fuochi c’è Salvatore. Che brontola, canta, parla, ride, inveisce, ed è diventato il rumore di fondo della mia cucina. Se non c’è, manca anche la colonna sonora del nostro lavoro. Ma il suo è anche un contributo di idee e di confronto, che nasce dalla sua curiosità innata per tutto e non solo, quindi, per le cose della gastronomia. La sua passione? I lieviti .
In sala le due anime buone del ristorante. Luciano, con me dal principio, appassionato di vino, suggeritore misurato e non invadente, naturalmente cordiale con la clientela. La  carta dei vini, come oggi la vedete, è nata dal suo lavoro paziente, quasi da archivista, e dalla volontà di renderla facilmente consultabile. Nel fare questo si è progressivamente sviluppato il suo interesse per i distillati, i vini dolci, i sigari e tutto quello che diventa accessorio imprescindibile di una bella esperienza gastronomica. Ho lasciato per ultimo Ciro, perché non lo si può raccontare. Ciro va vissuto, come il tono dolce della voce, il sorriso spontaneo, i modi gentili e naturali, che invitano il cliente a rilassarsi ed a rallentare il ritmo di vita, tanto la frenesia è altrove, tanto l’ansia è altrove, ma non così lontano. Basta affacciarsi alla porta della cucina.

_o6c7456PROPOSTA DI SALVATORE

 

  • Freddo di Scorfano con carpaccio di Pomodori Sorrentini
  • Mortadella “Pasquini”, pesto di melanzane arrostite, salsa di cozze alla saracena e provola affumicata in foglia di limone
  • Strozzapreti con baccala’ e pesto di basilico
  • San Pietro con cous cous di melanzane, miele al peperoncino e guazzetto di frutti di mare
  • Zeppola di coniglio al miele di rosmarino salsa agrodolce di pomodoro
  • Cremino all’Ananas e  malibu’ cola fresh                                                                                                                                                 € 100,00 a persona

 

PROPOSTA DI CIRO

20090422-dsc_0016

 

  • Guance di merluzzo,acqua di pomodoro e alici con purea di fagiolini
  • Zuppa di scampi, ravioli di mozzarella di bufala “Rivabianca” e estratto di pomodoro
  • Spigola cotta e cruda con sua emulsione al profumo di limone
  • Selezione di formaggi
  • Frutta che passione

  • € 80,00 a persona

 

 

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Enogastronomia e ospitalità italiana agli incontri nazionali di Paestum

Dal 30 novembre al 02 dicembre 2009 a Capaccio-Paestum si terranno gli incontri nazionali “Sulle rotte dell’arte e del gusto regionale” e “I giovani alla ribalta in cucina e al bar”. Tre giorni di gare, incontri, seminari e premi legati al tema dell’enogastronomia e dell’ospitalità di qualità.

images-2PAESTUM (SA) – Il centro studi Chianciano (Si) “G.Sanchini”, l’Accademia italiana gastronomia storica, il comitato produttori caseari e carni bufaline cilentane, il comitato Giovani albergatori toscani e campani Capaccio-Paestum (Sa), con il patrocinio dell’Amministrazione comunale di Capaccio-Paestum, l’Azienda autonoma di soggiorno e turismo Paestum e la rivista Italia a Tavola, organizzano il 9° Incontro nazionale “Sulle rotte dell’arte e del gusto regionale”, e il 9° Confronto nazionale “I giovani alla ribalta in cucina e al bar”, a Capaccio-Paestum dal 30 novembre al 02 dicembre. Tre giorni di gare, incontri, seminari e premi legati al tema dell’enogastronomia e dell’ospitalità di qualità. Un appuntamento che segue quello svoltosi a Chianciano, sempre su iniziativa dell’Accademia italiana gastronomia storica, dal 13 al 15 ottobre scorsi.

Durante la manifestazione l’Accademia italiana gastronomia storica consegnerà i due premi giornalistici: Premio Giornalistico Tv Apicio – Aigs 2009 (organo d’informazione) e
Premio Giornalistico Apicio – Aigs 2009 (giornalista). images-3

I premi sono stati assegnati dal direttivo nella seduta del 19 ottobre a:
Tv Uno notizie.it Premio giornalistico Tv Apicio Aigs 2009 (organo di informazione) con la seguente motivazione: Organo d’informazione che tratta i temi legati ai giacimenti enogastronomici italiani facendone strumento di sviluppo culturale, economico e turistico.

Ad Alberto Lupini, direttore responsabile Italia a Tavola
Premio giornalistico Apicio – Aigs 2009 (giornalista)
“Esperto dell’informazione che tratta i temi legati ai giacimenti enogastronomici italiani facendone strumento di sviluppo culturale, economico e turistico”.

Martedì 1 dicembre 2009
MEC PAESTUM HOTEL
Ore 9,30
Trofeo scuola caffé espresso: la cultura del caffè e la scienza dell’espresso
Dimostrazioni tecnico pratiche sul caffè espresso italiano e cappuccino
Riservato agli allievi degli Ipssar italiani
Presentano Aldo Dell’Edera – Coordina Gabriele Borri

Ore 11.00  MEC PAESTUM HOTEL – SALA IMPERIALE
CHALLENGE CUP CITTA’ DI CAPACCIO PAESTUM
Trofeo Città di Capaccio Paestum
Trofeo Azienda autonoma di soggiorno e turismo Paestum
Trofeo Scuola 2009 Giovani albergatori campani
Trofeo Montù vini oltrepò-Menù srl- Paderno Sanbonet
Premi ingegno italico d’eccellenza 2009 pro loco di Chiusi
Premio Parmigiano Reggiano-Fiskars Montana
Accademia Italiana Gastronomia Storica e Ceramiche Artistiche Vietresi Adriano

Ore 12.00 Snack Drink Cup 2009
I prodotti agroalimentari, caseari e carni bufaline cilentane: loro impiego nella ristorazione tipica regionale

Il limoncello amalfitano suo utilizzo nei natural drink miscelati
Dimostrazione riservata agli allievi di cucina e bar degli Ipsar Italiani
A cura dell’Accademia italiana gastronomia storica e l’Azienda agricola Barlotti, il Consorzio Alba, la pescheria Anna di Liberato e il Mec Paestum Hotel. Presiedono Alberto Lupini direttore responsabile Italia a Tavola e Enrico Clores Presidente Aibes Promotion
Presentano Aldo Dell’Edera e Anna Di Sandro – Coordinano: Gabriele Borri, Fabio Fastelli, Roberto Lodovichi

Ore 13.30 MEC HOTEL PAESTUM “Sala Nettuno”
Aperitivo Spumante Montù in onore degli ospiti
I RISTORATORI DELL’ETRURIA CENTRALE SENESE A CONVIVIO
Rassegna gastronomica etrusca in armonia dei vini nobili di Montepulciano presentata dai ristoratori dell’Etruria centrale senese e aretina con la collaborazione degli alunni dell’Ipssar di Grosseto e Castelnuovo Cilento
Coordinano Roberto Lodovichi, Fabio Fastelli

Ore 15.00  MEC PAESTUM HOTEL SALA DEL TUFFATORE
Master Professionale: “L’Arte del tranciare e tecniche di preparazioni a tavola“
A cura della coltelleria Fiskars Montana
Presiede Alberto Lupini – direttore responsabile rivista Italia A Tavola
Coordina il master Frediano Tinti, senior product manager Coltelleria Friskars Montana, Fabio Fastelli e Roberto Lodovichi, responsabili del laboratorio di trasformazione alimentare Aigs

Ore 18.00
COOKIN SHOW: Le rotte del gusto mediterraneo – Tv Uno Notizie
Ambasciatori della cucina mediterranea a confronto presentano: Il piatto unico a base di riso appartenente alla cucina regionale mediterranea.
Conducono Alex Revelli Sorini e Susanna Cutini
Presiede Alberto Lupini direttore responsabile di Italia a Tavola
Coordinano Roberto Lodovichi e Fabio Fastelli

Ore 19,30 MEC PAESTUM HOTEL
CAPACCIO PAESTUM INCONTRA I CONSOLI ITALIANI AIGS
Aperitivo in onore degli ospiti: delizie casearie e bufaline arricchite da delicatezze del cuore di Garfagnana, scagliette di Parmigiano Reggiano e golosità Menu srl

Ore 20.30 SALA IMPERIALE
L’Accademia italiana gastronomia storica presenta: ”A tavola con il l’arte del gusto cilentano”
Rassegna enogastronomica della cucina cilentana realizzata dal Mec Paestum Hotel con collaborazione dell’Azienda agricola Barlotti, il Consorzio Alba e gli Ipssar di Grosseto-Castelnuovo

Saluto del sindaco del Comune di Capaccio Paestum e dell’Amministrazione dell’Azienda autonoma di soggiorno e turismo di Paestum
Interventi: Alberto Lupini, direttore responsabile Italia a Tavola, Nando Barlotti, presidente Centro studi Chianciano Paestum e Azienda casearia Barlotti, Mauro Giuliacci, direttore generale Centro studi Chianciano Paestum “G.Sanchini”, Franco Coppola, presidente Associazione Cappa e Fabio Fastelli, presidente Ordine internazionale discepoli di Escoffier

Ore 22,30
Gaetano Califano, gran cancelliere dell’Antica Confraternita del sapere e dei sapori consegna le onorificenze ai nuovi Ambasciatori Aigs, Seminatori e Cavalieri ufficiali dell’Arte del gusto
Premio giornalistico Tv Apicio – Aigs 2009 (organo informazione)
Premio giornalistico Apicio – Aigs 2009 (giornalista)

Mercoledì 2 dicembre 2009
Ore 9.00
Visita didattica guidata all’Azienda agricola casearia Barlotti “La Bufalara”

Ore 10,30
Visita guidata alla città archeologica e Museo di Paestum.
Brindisi sotto i templi

Ore 12.00
AZIENDA AGRICOLA BARLOTTI TORRE A MARE PAESTUM
TROFEO SCUOLA PIZZA PARTY CITTÀ DI CAPACCIO PAESTUM
Gara nazionale giornalisti e allievi a confronto in pizzeria
Premio Azienda autonoma di soggiorno e turismo, Menu srl e Paderno Sambonet
A cura dell’Apes, Azienda casearia Barlotti “La Bufalara”
Coordinano Teresa Bandera, direttore Apes, Gabriele Borri, Roberto Lodovichi e Fabio Fastelli
Presentano Aldo dell’Edera e Anna di Sandro

Ore 12.00
Inizio gara e intervento di Antonio Primiceri, presidente Apes

Ore 13.00 AZIENDA AGRICOLA BARLOTTI ”LA BUFALARA” TORRE A MARE PAESTUM
Degustazione a buffet di prodotti tipici caseari e carni bufaline del Cilento e della Menu srl, realizzata dalla Azienda agricola Barlotti, dal Consorzio Alba e dal Centro studi Chianciano Paestum “G Sanchini”

Ore 16.00
Premiazioni e saluto di commiato

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Il pomodoro italiano salva il cuore

 

images-1Il licopene, un antiossidante normalmente contenuto nei pomodori che aiuta a prevenire infarti e malattie cardiache, è alla base di un nuovo farmaco chiamato “Ateronon”. La varietà di pomodoro utilizzato si chiama pomodoro tangerino, si coltiva in Italia ed è ricco di questa sostanza

i pomodori italiani aiuteranno a sconfiggere

le malattie cardiache. Un nuovo farmaco,

sviluppato dalla Cambridge Theranostics, utilizza una forma di “licopene”, un antiossidante normalmente contenuto nei pomodori, per impedire l’ostruzione delle arterie e per liberarle dal colesterolo cattivo.

Già da tempo si sapeva, secondo quanto riportato dal quotidiano britannico “Daily Mail”, che il licopene dà ai pomodori il loro caratteristico color rosso e che aiuta prevenire infarti e malattie cardiache. Tuttavia, non tutto il licopene presente in un pomodoro è utilizzabile dal corpo umano, che è capace di assorbirne solo una parte. Il licopene si presenta infatti in due “isomeri”, cioè in due forme differenti della stessa molecola: la forma “trans”, della quale i pomodori rossi sono ricchi ma che è difficile da assorbire, e la forma “cis”, molto più facile da utilizzare per il corpo umano.

La varietà di pomodoro utilizzato dai ricercatori inglesi nell’ultimo studio si chiama pomodoro tangerino, ha un bel colore arancio, si coltiva in Italia ed è ricco del licopene “buono”, facile da assorbire. Il nuovo farmaco derivato da questi pomodori è una pillola chiamata “Ateronon” e sarà presentato oggi a Londra in un convegno internazionale di cardiologi.

Gli studi finora svolti hanno dimostrato che è capace di ridurre il colesterolo “cattivo” del 90% nell’arco di due mesi, ulteriori test clinici si svolgeranno presso l’Addenbrooke’s Hospital in Cambridge e alla Harvard Medical School negli Usa.

Peter Kirkpatrick, chirurgo neurovascolare a capo dello studio, ha spiegato: «Ateronon è il risultato dei numerosi studi condotti sulla dieta Mediterranea. I benefici del licopene all’interno di questa dieta non possono essere ignorati: Ateronon sarà un modo più efficace per poterlo ottenere. Si tratta di prodotto naturale e sicuro».

Fonte: Agi

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Doppia operazione dei Nas di Bologna Sequestrate 9mila tonnelate di zucchero

imagesIntervento del Nas di Bologna in due zuccherifici a Pontelagoscuro (Fe) e a San Pietro in Casale (Bo). Sospense tutte le attività in entrambi gli zuccherifici a causa delle precarie condizioni igienico-sanitarie degli stabilimenti. Sequestrate oltre 9mila tonnellate di zucchero

I Carabinieri del Nas di Bologna a seguito di controlli effettuati in due zuccherifici a Pontelagoscuro, in provincia di Ferrara, e a San Pietro in Casale, nel bolognese, avendo riscontrato una mancanza di requisiti strutturali e igienici, hanno disposto la sospensione immediata di tutte le attività in entrambi gli zuccherifici. A causa delle precarie condizioni igienico-sanitarie degli stabilimenti, sono stati sottoposti a sequestro cautelativo oltre 9mila tonnellate di zucchero.

L’operazione dei Nas nei due zuccherifici dell’Emilia Romagna ha permesso di verificare che nello stabilimento di S. Pietro in Casale i locali in cui era depositato lo zucchero erano in condizioni di abbandono ed in cattivo stato igienico sanitario. Oltre alla presenza di polveri e ragnatele nei locali, la pavimentazione era cosparsa di residui di lavorazione alteratisi nel tempo. Inoltre, le attrezzature produttive sono risultate in cattivo stato di manutenzione. Situazione pressocché analoga nello stamilimento di Pontelagoscuro: le condizioni igienico sanitarie carenti, con sporcizia e presenza di insetti e piume di uccelli, polvere, pareti sporche e intonaco scrostato; attrezzature produttive in cattivo stato di manutenzione; zucchero in sacchi talvolta aperti e quindi sottoposto a contaminazioni esterne; procedure di rintracciabilità dei prodotti non idonee.

fonte -AGI

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La misura è colma

grasso Una cultura, un segno, un prodotto, cessano di esistere quando non riescono più a comunicareIl patrimonio agroalimentare italiano conta più di 600 tipologie di formaggio, 150 varietà di pane….

l’articolo continua su http://www.sergiograsso.com/#

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Slow Food

logo_testataSlow Food significa dare la giusta importanza al piacere legato al cibo, imparando a godere della diversità delle ricette e dei sapori, a riconoscere la varietà dei luoghi di produzione e degli artefici, a rispettare i ritmi delle stagioni e del convivio.
Slow Food afferma la necessità dell’educazione del gusto come migliore difesa contro la cattiva qualità e le frodi e come strada maestra contro l’omologazione dei nostri pasti; opera per la salvaguardia delle cucine locali, delle produzioni tradizionali, delle specie vegetali e animali a rischio di estinzione; sostiene un nuovo modello di agricoltura, meno intensivo e più pulito.

Slow Food, attraverso progetti (Presìdi), pubblicazioni (Slow Food Editore), eventi (Terra Madre) e manifestazioni (Salone del Gusto, Cheese, Slow Fish) difende la biodiversità e i diritti dei popoli alla sovranit‡ alimentare.
La rete degi 100 000 associati di Slow Food è suddivisa in sedi locali – dette Condotte in Italia e Convivium nel mondo, coordinate da Convivium leader che si occupano di organizzare corsi, degustazioni, cene, viaggi, di promuovere a livello locale le campagne lanciate dall’associazione, di attivare progetti diffusi come gli orti scolastici e di partecipare ai grandi eventi organizzati da Slow Food a livello internazionale. Sono attivi piùq di 1000 Convivium Slow Food in 130 Paesi, comprese le 410 Condotte in Italia. 

E Slow Food è anche:• Un’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche
  fonte http://www.unisg.it/

Perché studiare Gastronomia

Le scienze gastronomiche sono un ambito nuovo, il cui vocabolario è in continua evoluzione, come le aspettative dei professionisti della gastronomia e dei suoi vari aspetti.

In tutto il mondo il rapporto tra cibo e società, cibo e economia, cibo e cultura, e  quello innegabile tra cibo e politica stanno acquistando grande rilevanza e sono oggetto di un preciso interesse. Una naturale comprensione della complementarità di tutti questi elementi consente a coloro che operano nel mondo della produzione del cibo di farsi promotori di un reale cambiamento sia a livello personale che all’interno dei rispettivi ambiti di azione.

Le continue pressioni sull’ambiente naturale, e gli effetti di tali sollecitazioni, rendono indispensabile una competenza qualificata in sistemi alimentari. Dalla produzione alla lavorazione, distribuzione e consumo, le nostre scelte hanno un impatto enorme sulla collettività. Grazie alla loro autorevolezza, i gastronomi professionisti sono in grado di indirizzare verso scelte corrette e utili e assicurare un futuro sostenibile per il nostro pianeta.

Un’ultima considerazione, certo non meno importante delle precedenti: il cibo è anche divertimento oltre che sostentamento, ed è strettamente legato alla nostra identità e individualità. Lo studio della gastronomia ci rimanda alla nostra storia e alla nostra cultura, creando continuità, creatività e il nostro senso comunitario, elementi che ci riconducono alla base stessa della nostra umanità.

Un’Università sempre più Internazionale

Con oltre 40 paesi rappresentati – dall’Estremo Oriente e Australia agli Stati Uniti, dall’Africa fino all’Europa del nord – l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche si sta affermando come un vero e proprio punto di confluenza della gastronomia internazionale.

Ciò significa non solo ricchezza condivisa in termini di linguaggio e tradizioni, ma anche ispirazione per una concezione degli studi di gastronomia davvero globale, e una prospettiva accademica che si avvale non solo di quanto di meglio il mondo possa offrire, ma che può fare la differenza per i laureati UNISG una volta rientrati nel proprio paese.

Lo sviluppo e il consolidamento dei rapporti con altre università e istituzioni all’estero dà luogo a un incessante flusso di studenti e docenti, che contribuiscono al pensiero intellettuale nell’ambito della comunità universitaria.

La presenza della rete territoriale di Slow Food in oltre 100 paesi, inoltre, consente una prospettiva sul lungo termine rispetto alle opportunità per gli scambi tra studenti, un continuo incremento dell’offerta didattica e del network di professionisti.

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Zaia, sequestrati alla fiera di ANUGA due volgari imitazioni del nostro Parmigiano: ‘parmesano’ e ‘reggianito’

 politicheLa  notizia che qualcuno abbia pensato di poter impunemente portare ad una delle più importanti fiere dell’agroalimentare d’Europa prodotti che di italiano non hanno nulla se non il suono del nome, mi stupisce e mi indigna allo stesso tempo. Non è la prima volta che i pirati dell’agroalimentare cercano di piazzare i tarocchi dei nostri prodotti nelle fiere internazionali. Bene ha fatto il Tribunale di Colonia ad ordinarne il sequestro dopo la denuncia del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano che era presente alla fiera di Anuga e ha prontamente segnalato la contraffazione.” Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia commenta la notizia del sequestro avvenuto alla Fiera alimentare di Anuga, a Colonia, di formaggi prodotti in Argentina, denominati rispettivamente ‘Parmesano’ e ‘Reggianito’. A seguito del rinvenimento il Consorzio ha promosso un’azione cautelare finalizzata alla tutela della DOP Parmigiano Reggiano. Così, il 13 ottobre 2009, chiedeva al Tribunale di Colonia, ‘inaudita altera parte’, il sequestro del prodotto proveniente dall’Argentina. Ieri, ultimo giorno di fiera, il Tribunale ha accolto il ricorso e ha sequestrato davanti agli occhi dei partecipanti e degli espositori presenti i le forme in questione. Il Tribunale tedesco, condividendo gli argomenti portati dal Consorzio, conferma ancora una volta l’ampia protezione di cui godono le DOP a livello comunitario sulla base dell’art. 13 del Regolamento (CE) 510/06 e della giurisprudenza oramai consolidata della Corte di giustizia in materia: in particolare, il Tribunale riconosce che l’uso per formaggio delle denominazioni ‘Parmesano’ o ‘Reggianito’ costituisce evocazione della DOP ‘Parmigiano Reggiano’ e, conseguentemente, l’uso di tali denominazioni per formaggio non conforme al disciplinare della nota DOP costituisce violazione della stessa. “Devo dire che la fantasia degli agropirati non ha limiti”, commenta il Ministro Zaia. “Giocano sull’assonanza dei nomi e sui colori delle etichette per trarre in inganno i consumatori: c’è il ‘Parmesao’, il ‘Pompeian olive oil’, ‘Pardano’ e il ’Romulo’, un olio che ha raffigurata in etichetta una lupa che allatta Romolo e Remo. Per questo dico che quella del Tribunale di Colonia è una decisione importante, non soltanto per i produttori di Parmigiano Reggiano e, più in generale, per tutti i beneficiari delle DOP e IGP – denominazioni di prodotti che offrono una garanzia di qualità o reputazione dovute alla loro origine geografica – ma per tutti i consumatori europei, al fine di assicurare le loro aspettative in termini di autenticità dei prodotti immessi sul mercato con tali denominazioni. In Europa siamo tutelati, è fuori che è molto difficile difenderci perché è in aumento la diffusione di prodotti che ci imitano a buon mercato”.

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Zaia: educhiamo i bambini a mangiar sano con i prodotti della nostra terra

bruschetta_vs_merendineDobbiamo educare i bambini a mangiare sano non solo con l’informazione ma portando i prodotti dei campi direttamente nei loro piatti. In modo da insegnare loro che una sana alimentazione è fatta di acqua, pane, pasta, pesce, legumi, riso, carne e soprattutto frutta e verdure  che nel nostro Paese sono coltivate a volontà e in ogni stagione”.

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia elogia l’iniziativa “bruschetta VS merendina” dell’associazione Pandolea, l’associazione nazionale delle donne produttrici di olio extra vergine di oliva, che quest’anno coinvolgerà gli alunni della scuola media Gianni Rodari, in località Sassa all’Aquila. Gli studenti  effettueranno un viaggio dei sapori e del gusto per riscoprire abitudini alimentari più semplici e salutari, attraverso prove di assaggio e degustazioni guidate, sostituendo prodotti preparati con conservanti e sostanze additive con cibi freschi e sicuramente più genuini.

I giovani studenti abruzzesi domani, 20 ottobre, saranno in visita nella biblioteca del Mipaaf per consultare antichi testi didattici sull’olivicoltura e partecipare a degustazioni di oli extra vergini di oliva. L’iniziativa di Pandolea, che si avvale del patrocinio del Consiglio Oleicolo Internazionale di Madrid, del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e del Comune di Roma, proseguirà il 2 dicembre con gli studenti della scuola media Vigna Pia di Roma, che hanno fatto da apripista all’iniziativa e che saranno ospiti del Nucleo Carabinieri Politiche Agricole (NAC). Agli alunni saranno illustrate le attività di controllo antifrode e antisofisticazione operate dai carabinieri a tutela della salute dei consumatori nel rispetto delle normative comunitaria e nazionale in tema di sicurezza alimentare.

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